Dopo aver passato 9 mesi di vita comunitaria a Casa Sant’Andrea in discernimento della vocazione al presbiterato, i nostri tre giovani hanno vissuto anche la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. Ecco alcune loro parole di risonanza sull’esperienza da pellegrini nella terra di Sant’Antonio.

 

 

“Riassumo con una battuta ciò che ho vissuto: ‘Ce la possiamo fare!’. Come? Camminando insieme! È brutto camminare da soli. Brutto e noioso. Non dobbiamo avere paura dei fallimenti, delle cadute ma dobbiamo mirare sempre alla meta. Come mi ha ricordato Papa Francesco: nell’arte di camminare quello che importa è non ‘rimanere caduti’. Ciò mi ha insegnato a vivere ancor più la gratuità e mi ha ricordato che Dio vuole per me, anzi per noi, il meglio: ci vuole felici. Questo è ciò che sento di condividere: la gioia di aver incontrato persone meravigliose dalle quali ho ricevuto molto di più di ciò che avevo donato, l’emozione di sentire il cuore che sussultava di fronte ad alcuni sguardi, la bellezza di aver fatto parte del meraviglioso “mosaico di persone” costruito in pochi giorni e infine la gratitudine di alzare gli occhi al cielo e dire ancora una volta GRAZIE”

Nicolas

 

 

“È stata per me un’esperienza davvero ricca e provocante. Mi sembrava quasi impossibile vedere così tanti giovani radunati lì, insieme, in nome di Gesù! Si dice che sono ‘anni difficili’ o addirittura ‘di degrado’ in cui ‘la gente ha perso la fede’… forse in parte è vero ma in quelle giornate ho capito che dobbiamo davvero fidarci del Signore e lasciarci guidare da Lui. La GMG mi ha fatto vedere diverse facce di quel ‘meraviglioso poliedro’ che è la Chiesa e l’immersione totale in un clima di grande fraternità e spiritualità fra tantissimi altri giovani come me è stato davvero incisivo. Molte provocazioni e molte domande sono sorte in me grazie a questa fantastica esperienza e alle parole di papa Francesco… ma è stato soprattutto motivo di rafforzamento del mio cammino di fede e dell’incontro con la Parola di Dio”

Marco

 

 

“Lisbona è stata la mia prima GMG. Il sabato della veglia, meravigliato da quel fiume di giovani che continuava ad affluire nella spianata, nel pomeriggio ho fatto una lunga camminata tra i vari settori per immergermi nelle proporzioni di quel che stava accadendo. Nonostante la confusione, la difficoltà di procedere per le molte persone, le voci dalle provenienze più disparate mi sono sorpreso nel sentirmi a mio agio, come se fossi in un ambiente conosciuto e familiare. Ha preso forma un pensiero: di fronte a me avevo la mia Chiesa e ne ero parte, ero parte dell’atmosfera di festa che superava i disagi e le difficoltà del luogo, ero parte dell’attesa e desiderio di incontro e della speranza che si sentiva nell’aria. È stata una camminata emozionante!”

Daniele