Secondo l’Istituto centrale per il sostentamento del clero, nel maggio del 2019 i sacerdoti in Italia erano 32.036. Trent’anni fa, nel 1990, erano circa 38.000. Tra le regioni che presentano un calo maggiore – circa un terzo in meno – ci sono Piemonte, Liguria e il nostro Triveneto. Dello stesso segno anche i dati che riguardano religiosi e religiose, come pure gli sposi: l’Istituto nazionale di statistica afferma che dal 2008 al 2018 le prime nozze sono passate da oltre 210 mila a quasi 157 mila; di queste, sempre più ne vengono celebrate con rito civile (dal 27,9% al 39,1%).

Sono numerose le possibili osservazioni su questa situazione, a seconda della prospettiva da cui la si guardi: di fede, demografica, sociologica… La questione è complessa e non va banalizzata. Qualche tempo fa ebbi modo di sentire un’interessante teoria al riguardo: «Bisogna smettere di pregare per le vocazioni. Noi preghiamo e il seminario si svuota. Se iniziassimo a chiedere al Signore di non mandare più santi sacerdoti e ferventi religiosi, allora forse torneremmo ad averne». Parole provocatorie, che con ironia mettono in luce un aspetto importante: la preghiera per le vocazioni.

Bisogna riconoscere che in molte delle nostre parrocchie non mancano le iniziative. C’è chi propone l’adorazione eucaristica il primo giovedì del mese, chi ogni giovedì, chi invece si ritrova mensilmente a livello vicariale. C’è chi nella preghiera delle lodi e dei vespri aggiunge alcune intenzioni vocazionali; altri lo fanno nel rosario che si ritrovano a pregare prima di messa. Diversi poi pregano personalmente o in gruppo seguendo Con Gesù nella notte, curato dalle collaboratrici apostoliche diocesane con l’aiuto delle monache Clarisse dei monasteri di Padova e Montagnana, a cui va il nostro grazie in aggiunta a quello per la loro continua preghiera. Vi sono anche dei parroci che ogni anno affidano ad alcuni parrocchiani un seminarista da accompagnare a distanza.

Purtroppo va parimenti evidenziato che non dappertutto è presente quest’attenzione. Eppure ogni vocazione è frutto anche delle preghiere di altri. Di fronte al calo di questi anni, potremmo anche semplicemente chiederci: alla fin fine non è che, forse, preghiamo troppo poco?

Davide Ciucevich