Radar uno sguardo nuovo: questo il titolo della festa dei giovanissimi di un anno fa. Era l’8 febbraio e da quel giorno il modo di guardare le cose è decisamente cambiato! Spesso pensiamo al nostro punto di vista, ma…
Un giorno un giovane si presentò dal proprio padre spirituale manifestando una grande preoccupazione per una questione che non riusciva a risolvere. Il sacerdote, dopo averlo ascoltato attentamente, gli rispose: «Sai, spesso quando guardiamo le cose pensiamo sempre al nostro punto di vista, ma il più delle volte è soltanto la vista di un punto; la realtà è più grande». Un semplice gioco di parole che ci mostra una realtà che molte volte dimentichiamo.
La festa diocesana “Radar – uno sguardo nuovo” è stata l’occasione per molti adolescenti di scoprire uno sguardo nuovo verso la vita, l’impegno, i sogni che si possono realizzare, ma soprattutto verso l’esperienza di fede. Più di tremila ragazzi hanno avuto l’occasione di vivere in un clima disteso un momento particolare per la loro crescita. È stato bello vedere che molti hanno trovato i propri compagni di scuola senza saperlo e scoprire così una fede che unisce.
Anche la maggior parte dei seminaristi ha partecipato a questo evento e da alcune risonanze si percepisce come quest’incontro sia stato l’opportunità per riscoprire che ancora oggi lo sguardo di Dio si posa sui suoi figli. Questo è emerso dalla testimonianza di Dario Reda, giovane insegnante di scienze motorie, che, mentre guardava una partita di calcio, è stato colpito da una citazione stampata sulla maglietta dell’attaccante Adriano, mostrata dopo aver segnato: «Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Fil 4,13). Questa è stata la scintilla per un cammino di conversione dalla fede musulmana a quella cristiana, culminato con il battesimo: lo sguardo su una fede scelta e non ereditata.
La festa ha permesso anche al vescovo Claudio di incontrare i ragazzi a cui ha con-segnato una lettera scritta appositamente per loro. All’interno di questa, il vescovo suggerisce due interessanti esercizi da compiere: dare unità e dare un’anima. Dare unità alle varie esperienze che si vivono, trovando il coraggio di confrontarsi con adulti coerenti e credibili; dare un’anima alla propria quotidianità assaporando il piacere di vivere relazioni autentiche, in particolare quella con il Signore.
La scelta del titolo della festa non è stata casuale: il radar serve a localizzare ciò che sfugge a un semplice sguardo; inoltre, la stessa parola è palindroma, ossia può essere letta sia da destra che da sinistra, a seconda del punto di vista: ma la realtà è più grande! Alleniamoci allora a uno sguardo nuovo, per cogliere tutta la ricchezza di ciò che viviamo.
A cura di Damiano