Il 3 novembre 1965, nel quadro delle iniziative per le celebrazioni del VII centenario dalla nascita di Dante, nelle sale storiche della biblioteca, mons. Ireneo Daniele, allora bibliotecario, allestì un’importante mostra aperta alle visite della cittadinanza. L’evento s’inseriva in quel programma di rilancio della biblioteca di cui mons. Daniele fu protagonista. Pensare oggi alla possibilità di organizzare un evento culturale in tempi così difficili, come quelli della pandemia che stiamo vivendo, sembrava inizialmente un’eventualità molto remota, ma la suggestione e il desiderio di poter trasformare le celebrazioni per il VII centenario della morte di Dante in un momento di ripartenza, come era stato in fondo anche per quelle del 1965, ci hanno convinti a tentare l’impresa.

Il prossimo autunno dunque il Seminario aprirà nuovamente le porte al pubblico il 14 settembre, il 13 e il 20 ottobre e in queste tre date, nel panorama delle moltissime iniziative previste che privilegiano ormai da molti anni la dimensione letteraria e artistica dell’opera del Sommo Poeta, torneremo a porre l’attenzione sulla sua dimensione teologica e spirituale. Gli incontri si terranno in teatro e prevedono gli interventi della dott.ssa Chiara Ponchia, che il 14 settembre parlerà della rappresentazione figurativa dell’Aldilà nelle miniature dei codici danteschi, del prof. mons. Stefano Dal Santo che il 13 ottobre terrà una lezione dal titolo «La Chiesa del Trecento nella Commedia di Dante» e del prof. mons Riccardo Battocchio che il 20 ottobre parlerà della teologia del Trecento nel poema dantesco.In occasione dei tre incontri il pubblico potrà partecipare a una visita guidata alle sale storiche della biblioteca antica che vedrà esposti quattro manoscritti della Commedia, tra cui spiccano il codice 67, la Commedia Obizzi (sec. XIV), il codice 9 e la Commedia di san Bernardo (sec. XIV), ritenuti agli studiosi tra i più prestigiosi dell’opera di Dante. Si potranno ammirare inoltre diversi incunaboli, tra cui un esemplare della prima edizione veneziana di Vindelino da Spira del 1477, e l’importantissima edizione “tascabile” della Commedia, curata da Pietro Bembo e stampata nel 1502 da Aldo Manuzio, modello per tutte le edizioni successive, fino a giungere a una Commedia tradotta in dialetto veneziano e a un esemplare del 1854 appartenuto al noto dantista Giambattista Giuliani, completamente postillata. Tra gli altri tesori, dalla collezione di “classiche stampe”, dono del marchese Manfredini, saranno esposte le due illustrazioni di scene dell’Inferno opera di Botticelli.

Nei trecentocinquanta anni della sua storia, in diverse occasioni, il Seminario ha attraversato momenti difficili riuscendo a diventare un importantissimo presidio culturale per la città e l’augurio è che possa esserlo anche questa volta, fiduciosi che con la cultura potremo contribuire alla rinascita della speranza.

Giovanna Bergantino
direttrice sezione antica della Biblioteca del Seminario

articolo tratto dal Cor Cordis