Mi chiamo Nicola Cauzzo, ho 25 anni, sono originario della parrocchia di Limena e con il gesto dell’imposizione delle mani, accompagnato dalla preghiera di ordinazione, con la Grazia di Dio il prossimo 2 giugno sarò ordinato presbitero per la Chiesa che è in Padova.

Per il biglietto di ordinazione ho scelto i versetti, tratti dal Vangelo di Giovanni: ‹‹Signore, dacci sempre questo pane›› (Gv 6,34)e ‹‹Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno›› (Gv 6,51).  Il primo versetto contiene una richiesta che la folla, dopo essere stata saziata dalla moltiplicazione dei pani, rivolge a Gesù: una richiesta apparentemente materiale, ma che in profondità rivela il desiderio, la fame che ogni uomo ha nei confronti di Dio di relazionarsi con Lui, di trovare in Lui rifugio, di essere preso per mano e accompagnato dal Signore nel cammino della vita. Un desiderio, che si è fatto presente anche nella mia vita, che è cresciuto e che in parte è stato saziato grazie alla cura della vita spirituale, alla preghiera, alla vita comunitaria del Seminario, alla formazione teologica, ai cammini di discernimento intrapresi in Seminario e, non ultime, grazie alle esperienze pastorali vissute nelle parrocchie di Bovolenta, Mejaniga e nell’Unità Pastorale di Agna. Tutte occasioni che mi hanno permesso di scoprire come questa “fame di Dio” possa essere saziata solamente nutrendoci di Cristo, pane vivo disceso dal cielo, spezzato sulla mensa della croce per la salvezza dell’umanità, come si dice nel secondo versetto.

Nutrirsi di Cristo per me significa mantenere una relazione vera, autentica con Lui attraverso l’ascolto della Sua Parola, la partecipazione all’eucaristia e ai sacramenti e cercando di mettere in pratica con i fratelli l’amore e il perdono che il Signore ci ha insegnato. Nel rito di ordinazione presbiterale, il Vescovo rivolge una domanda agli ordinandi che mi ha sempre colpito e, in parte, anche un po’ intimorito: ‹‹Volete essere sempre più strettamente uniti a Cristo sommo sacerdote […] consacrando voi stessi a Dio insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini?››. Rispondendo: ‹‹Sì, con l’aiuto di Dio, lo voglio››, mi sento chiamato a diventare anch’io pane per i fratelli, a lasciarmi spezzare da loro per condurli a Cristo, pane vivo disceso dal cielo, unico pane capace di aprirci le porte alla vita eterna.