Con il Sinodo
Nel percorso del Sinodo diocesano tanti sono i cristiani e le cristiane coinvolti. Dopo più di due anni di convocazione, invocazione dello Spirito, ascolto e condivisione, emerge la convinzione comune che ogni persona, perché figlia amata e custodita da Dio, porta con sé un carisma: un dono personale che Dio fa per rendere la sua Chiesa più viva, unita, accogliente e missionaria.
Ogni credente a partire dal proprio Battesimo è coinvolto da Dio nell’edificare la Chiesa e ciò si esprime concretamente, anche nella storia di oggi, attraverso tanti ministeri, cioè forme di servizio e di missione che sono risposte al proprio Battesimo; risposte alla vocazione che ciascuno scopre con Dio; risposte che con Lui fanno fiorire un carisma. Ecco i passaggi: vocazione, carisma, ministero. Meglio al plurale: vocazioni, carismi, ministeri.
Dio dona carismi e la Chiesa sogna di formare uomini e donne capaci di individuare e sostenere tali carismi fino a farne ministeri. Passare dal sogno alla realtà è sempre molto faticoso, ma molto si è fatto nelle nostre parrocchie e lavorare per questo sarà un modo per rendere vivace e coinvolgente la Chiesa di oggi.
Sotto questa luce possiamo quest’anno vivere il Mese del Seminario, un mese di riflessione e di preghiera sulla propria vocazione; un mese per scoprire e riscoprire la comunità del Seminario come segno in Diocesi della cura delle vocazioni. Il Seminario come quel tempo in cui preti ed educatori, esperienze e strumenti, cammini e incontri, sono orientati a far emergere il carisma di ogni giovane che passa di lì, e a farlo fiorire in una forma di ministero a servizio della fede degli altri. Si scopre così che proprio il Seminario diocesano è un laboratorio di ministeri.
Con Gesù
Il titolo che accompagna il Mese del Seminario riporta le parole di San Paolo che leggiamo nella seconda lettura della prima domenica di ottobre, Giornata diocesana del Seminario: «Gli stessi sentimenti di Cristo Gesù» (Fil 2,5). Avere gli stessi sentimenti di Gesù è la meta alta che l’Apostolo indica alla comunità dei Filippesi, è un cammino comunitario verso unanimità e concordia, è il ritrovarsi come Gesù umili, pazienti e in ascolto obbediente del Padre.
I sentimenti di Gesù sono per ciascuno di noi il campo da esplorare, per ampliare il nostro mondo interiore, trovarsi capiti e conosciuti da Lui, riconoscere la profondità vera di ogni essere umano, orientare lo sviluppo e l’esito delle nostre relazioni, sentire che la Parola attira e chiama.
In Seminario i sentimenti di Gesù sono la palestra per verificare il progetto di una vita interamente dedicata alla Sua Chiesa, costruire il prete di oggi e di domani, donare a chi crede uomini di Dio dal cuore generoso. I Seminaristi sono giovani che hanno scoperto i sentimenti di Gesù, Buon Pastore, e cercano di farli propri nella vita comunitaria, nella preghiera personale, nell’ascolto della Parola, nello studio della teologia, nella formazione pastorale, nell’incontro con gli altri giovani.
Le tracce per l’animazione della liturgia domenicale del Mese sono state preparate quest’anno dai preti dell’équipe formativa del Seminario. Come loro anche le parrocchie possano in queste cinque domeniche appassionarsi alla vocazione e all’accompagnamento vocazionale, certe che Dio esiste: Dio che ama e Dio che chiama.
Mi domando quali sentimenti di Gesù sento oggi più forti e provocanti per un’attenzione alle vocazioni condivisa con parroci, genitori, catechisti, educatori e operatori pastorali. Ne sottolineo tre. Il coraggio: Gesù che rivolge la parola a coloro che lo cercano, che si avvicina a chi ha domande forti nel cuore, che ascolta chi ha ferite o delusioni dalla vita. L’amore: Gesù che ci ama anche se non lo capiamo, se siamo lontani, se siamo lenti nel cammino con Lui. L’umiltà: Gesù che umilmente si affida al Padre nei momenti di difficoltà, impara dalla fede degli altri, accetta sfide e provocazioni. Sogno una pastorale delle vocazioni con questi tre sentimenti!
Con l’umiltà di chiedere aiuto
Il Mese del Seminario, infine, è un tempo anche di richiesta di sostegno economico. La gestione virtuosa di questi ultimi anni non ci permette di fare a meno di quella umiltà necessaria per chiedere un aiuto economico ad un progetto grande e prezioso, per le vocazioni, i carismi e i ministeri, come quello del Seminario Vescovile diocesano.
→ Editoriale della Rivista del Seminario, Cor Cordis 2023/3
don Mattia Francescon
direttore di Casa Sant’Andrea