di Loris Bizzotto, seminarista, in Lettera Diocesana 2022/07

Oggi più che mai c’è bisogno di “sistema”, di fare rete tra le proposte di pastorale. Il percorso sinodale, di fatto, ci esorta ad avere uno sguardo più in sintonia con il vissuto di ciascuno e anche delle comunità parrocchiali. Tutto è connesso!

Pensando al tema Seminario e Pastorale giovanile, guardo alla grande sfida che è stata rilanciata dalla rinnovata impostazione della Pastorale giovanile in tutte le sue espressioni (ufficio diocesano, movimenti, associazionismo…). Spesso può accadere che le nostre iniziative si sormontino e si accavallino creando più confusione e disorientamento che voglia di iniziare un serio percorso personale a livello spirituale o umano. Negli ultimi anni, allo stesso modo anche le proposte del Seminario hanno rischiato di perdersi in questo turbinio di offerte, e di non sapersi integrare con le iniziative provenienti dal tessuto diocesano.

Provocato dalle riflessioni avvenute nella Commissione preparatoria del Sinodo diocesano mi chiedo se il Seminario possa in qualche modo essere una delle espressioni della pastorale giovanile, in quanto investe le principali sue energie nel formare giovani a essere preti per la nostra Chiesa.
È davanti agli occhi di tutti il calo delle vocazioni al presbiterato (ci si potrebbe chiedere se anche la vocazione alla vita religiosa e matrimoniale siano in crisi o meno), forse però il Seminario come luogo di formazione è depositario di una sapienza legata alla concretezza della vita che può interrogare. Tra le nuove modalità di pastorale per i giovani emergono, per esempio, le settimane di fraternità, in cui la vita comune, la preghiera e qualche proposta formativa, scandiscono le giornate…

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