La notte bianca per fissare l’Amore
di Stefano Gui
«Non abbiate paura di fissare i suoi occhi colmi di amore infinito nei vostri confronti». Così si è rivolto il Papa Francesco nel messaggio ai giovani per la 31a Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Cracovia il prossimo luglio. L’abbiamo preso alla lettera fermandoci a fissare quegli occhi colmi di amore che tanto bene sono dipinti nel Crocifisso di San Damiano.
L’8, il 9 e il 10 dicembre sono stati ospiti della nostra diocesi i due simboli che dalla GMG del 1987 accompagnano gli italiani nell’incontro con i giovani di tutto il mondo: la statua di Santa Maria di Loreto e il Crocifisso che parlò a Francesco di Assisi. Questi due simboli sono il dono che i giovani italiani porteranno a Cracovia l’estate prossima. Partiti da Roma il 29 marzo scorso stanno attraversando tutta l’Italia, in lungo e in largo. Verranno portati in Polonia dopo essere passati nei luoghi di dolore, come carceri e ospedali, nei luoghi del divertimento giovanile come le spiagge e le piazze, nei luoghi di preghiera, come chiese e santuari. Migliaia e migliaia di occhi si sono già posati e ancora si poseranno su questi due simboli e solo quando saranno colmi delle gioie e delle sofferenze, delle domande e delle preghiere di tutti i giovani italiani, allora saranno un dono grande della nostra Chiesa alla Chiesa sorella di Cracovia.
In particolare la sera del 9 dicembre ci siamo trovati in tanti nella chiesa degli Eremitani, a Padova, per una veglia di preghiera, per fermarci insieme riuniti ai piedi di questo Crocifisso e alla statua di Maria, con canti, salmi e preghiere. Poi li abbiamo presi in consegna noi seminaristi, li abbiamo portati a piedi nella chiesa del Seminario maggiore, attraversando il centro storico nel pieno del “mercoledì universitario” (appuntamento settimanale che vede tanti giovani affollare le piazze e i bar).
Fino alle lodi della mattina dopo molti giovani con noi seminaristi si sono alternati per la preghiera notturna. In tanti sono venuti silenziosi nella notte, per pregare, per cercare, per ritrovare una luce, la Sua luce, il Suo amore infinito e misericordioso.
«Lasciatevi raggiungere dal suo sguardo misericordioso – si legge nel discorso del Papa – uno sguardo che sazia la sete profonda che dimora nei vostri giovani cuori: sete di amore, di pace, di gioia, e di felicità vera. Venite per dirgli dal profondo dei vostri cuori: “Gesù confido in Te!”».
Contemplando quel volto pellegrino per l’Italia, carico delle vite di tanti altri giovani abbiamo gustato la grandezza della Chiesa e la forza della fede.