Prende il via sotto la protezione degli arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele l’esperienza di formazione condivisa dei Seminari delle Diocesi di Padova, Adria- Rovigo, Chioggia, Vicenza: da lunedì 29 settembre 2025 inizierà l’anno formativo per una ventina di seminaristi e da quel giorno sarà operativa l’area destinata temporaneamente a seminario a Casa Madre Teresa di Calcutta nel contesto dell’OPSA di Sarmeola di Rubano (Pd). Coordinatore della formazione del “nuovo corso” è stato chiamato don Aldo Martin: 56 anni, originario di Bassano del Grappa (Diocesi di Vicenza) già da cinque anni rettore del seminario di Vicenza. Prete da 31 anni, don Aldo si è formato in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico; ha alle spalle un’ampia esperienza accademica e pastorale: «Dalla mia Chiesa – confida – ho ricevuto un dono, che è anche una sfida: poter coniugare la dimensione accademica dello studio, della ricerca e dell’insegnamento, con quella della vita pastorale». Nel suo curriculum non mancano l’esperienza parrocchiale, che lo vede tuttora collaboratore nelle tre parrocchie di Montebello Vicentino e quella accademica: attualmente insegna Sacra Scrittura all’Issr di Vicenza, dove è già stato direttore, e alla Facoltà teologica del Triveneto. Tra gli altri incarichi ricoperti, si è occupato anche di formazione permanente del clero ed è attivo nella predicazione. Ora si apre una nuova esperienza. «Non è un incarico che ho scelto, mi è stato proposto dai quattro vescovi e l’ho accolto con riconoscenza, serenità e fiducia». Consapevole della «notevole responsabilità» che comporta, in quanto «il compito educativo oggi è una sfida a tutti i livelli», è comunque animato anche dalla cifra della sorpresa e sorretto dalla certezza che «il primo educatore è lo Spirito Santo» (cfr. Carlo Maria Martini, Dio educa il suo popolo). «È indubbio che siamo davanti a una potenzialità su cui è bene porre fiducia, in un’epoca di cambiamento interessante nella Chiesa». Una fiducia sostenuta anche da un’équipe formativa di cui don Aldo Martin si dice molto contento: ad affiancarlo ci sono don Giovanni Molon e don Maurizio Rigato della Diocesi di Padova e, prima novità, una donna, la suora salesia Lia Pasquale che – ci tiene a precisare don Martin – «non è una figura secondaria, ma ha un incarico educativo diretto». Se don Giovanni sarà il padre spirituale, suor Lia seguirà in particolare le classi dei primi due anni; don Maurizio quelle del terzo e quarto e don Aldo quelle del quinto e sesto. «Oltre alla presenza di suor Lia nell’équipe formativa, un’altra novità è la responsabilità educativa condivisa: la formazione è responsabilità dell’intero gruppo degli educatori», ci tiene a precisare don Martin, che si manterrà in contatto con i quattro vescovi e che ha desiderato condividere il piano formativo in corso d’opera con i seminaristi, proprio per renderli partecipi di un percorso che li riguarda e li rende responsabili in prima persona. «Al giubileo dei seminaristi abbiamo avuto la possibilità di un incontro riservato con papa Leone XIV che ci ha ricordato che ogni seminarista è il primo responsabile della propria formazione. Il seminario è solo il primo momento, ma la formazione non si esaurisce in seminario, prosegue sempre e domanda molta cura: il seminario non è un luogo, è un tempo; è un periodo di osmosi in cui fare sintesi tra dimensione intellettuale (lo studio), pastorale (l’esperienza in parrocchia o in altre realtà, anche all’estero), umana (la conoscenza di sé) e spirituale (cammino di fede)». In particolare, l’esperienza della formazione condivisa dei seminari «sarà un tempo speciale in cui verrà privilegiato l’aspetto comunitario – il vivere insieme – che ha un valore molto importante nella prospettiva di una chiesa sinodale e di un presbiterato declinato in chiave comunitaria. Ma progettare insieme e collaborare richiede oggi una certa abilità che va impostata da subito».
E la diocesanità? Non si perde rassicura: ogni seminarista avrà come riferimento oltre al coordinatore della formazione il proprio vescovo, e vivrà l’anno propedeutico e quello del diaconato nella propria Diocesi, oltre alle esperienze in parrocchia. «Questo primo anno sarà di sperimentazione per tutti» conclude. Certo è che il venerdì sarà il giorno di formazione interna e per partire con il piede giusto dal 17 al 19 settembre l’équipe e i seminaristi hanno hanno vissuto un momento di condivisione e di programmazione a Castelletto di Brenzone sul Lago di Garda.
dott.ssa Sara Melchiori
responsabile dell’Ufficio stampa della Diocesi di Padova
e direttore responsabile del Cor Cordis
Articolo della
Rivista del Seminario
CorCordis 2025/3
foto di Nicolò Luisetto – Seminario Insieme
